Un atto d’amore verso se stessa e un esercizio di verità di rara potenza narrativa: possiamo definire con queste parole il memoir Io sono lei. Storia della mia transizione (NN Editore), intellettuale statuinitense che a sessantasette anni ha deciso di affrontare la transizione di genere dopo essersi sentito a lungo fuori posto, abbracciando la sua vera identità di genere dopo averla repressa per oltre sessant’anni.
La decisione di fare la transizione non è stata una mia decisione, è stata una decisione per me.
Il memoir è anche un’indagine sulla repressione silenziosa, quella che nasce nelle pieghe dell’infanzia e cresce a contatto con una cultura che non ha spazio per la complessità identitaria. Santè racconta l’educazione cattolica, il trasferimento dall’Europa agli Stati Uniti, l’arrivo nella New York degli anni Settanta, le notti nei locali e nei circoli artistici, eppure una distanza interiore mai colmata. I suoi legami con icone come Nan Goldin, Jean-Michel Basquiat, Jim Jarmusch, Paul Auster e Martin Scorsese arricchiscono il ritratto di una vita immersa nella cultura, ma anche segnata da una ricerca costante e sofferta di autenticità. Io sono lei non è solo il racconto di una transizione, è un memoir sulla ricerca incessante dell’identità, sull’importanza di riconoscere ciò che siamo, e sulla forza liberatoria del linguaggio.
Nata Luc Santè nel 1954 in Belgio, Lucy Sante è una scrittrice, saggista e critica culturale tra le più rispettate della scena letteraria americana. Ha collaborato con testate prestigiose come The New York Review of Books, The Village Voice e The New York Times. Tra le sue opere più note figurano Low Life, un ritratto affascinante e oscuro della New York del XIX secolo, e The Factory of Facts, memoir sulla sua infanzia da immigrata. Nel 2021 ha reso pubblica la sua identità di genere, scegliendo il nome Lucie e affrontando la transizione a sessantasette anni. Io sono lei è il primo libro firmato con il suo vero nome, ed è la sua prima opera pubblicata in Italia.
Sono uno scrittore e dovevo raccontare la mia verità al mondo. Spero che questo libro faccia capire che cos’è la disforia di genere e perché per alcune persone è necessaria.